La ricerca sulle donne al potere e nei processi decisionali preparata dall’Istituto europeo per l’uguaglianza…
L’EDUCAZIONE FINANZIARIA PER FAVORIRE L’INDIPENDENZA DELLE DONNE

In Italia la conoscenza delle dinamiche economiche è ancora limitata e troppo spesso la gestione delle finanze familiari è affidata quasi completamente agli uomini.
Per questo motivo è fortemente necessario promuovere un cambiamento, ma come?
Educazione finanziaria e indipendenza
L’educazione finanziaria è di fondamentale importanza per garantire l’indipendenza di tutte le persone e può costituire una strada per l’empowerment delle donne vulnerabili.
La discriminazione delle donne è ormai un fenomeno strutturale, tuttavia spesso è perpetrata anche a livello culturale seppur inconsapevolmente.
Attraverso un’indagine condotta dal Museo del risparmio nel 2018, “Le donne e la gestione del risparmio”, è emerso che in circa il 60% delle coppie eterosessuali la gestione economica è delegata al partner di sesso maschile. Mentre, nel caso in cui le donne gestiscano le finanze, difficilmente prendono parte a decisioni come gli investimenti a lungo termini o i risparmi.
Diverse ricerche condotte in tutto il mondo, come il report di Childwise, dimostrano come fin dall’infanzia le ragazze ricevono come paghetta il 20% in meno rispetto ai ragazzi. Il gender pay gap inizia quindi quando siamo piccoli. Questo perché la società si aspetta cose diverse dalle donne e dagli uomini: “dalle donne ci si aspetta un atteggiamento remissivo, anche nei confronti della gestione del denaro, dagli uomini ci si aspetta che portino a casa i soldi”, afferma Azzurra Rinaldi, coordinatrice della School of Gender Economics di Unitelma Sapienza.
E questo è svilente, per tutte le persone.
Accessibilità al mondo del lavoro
Le donne devono avere accesso al denaro attraverso il lavoro e non attraverso una forma di dipendenza economica, che spesso può sfociare in violenza.
C’è, quindi, una stretta correlazione tra indipendenza economica ed occupazione.
Tuttavia, i dati Istat nel 2019 confermano una maggiore percentuale di occupazione tra gli uomini rispetto alle donne e ciò varia anche in base al numero di figli.
Il tasso di occupazione per le donne senza figli è del 67%, (contro il 75% per gli uomini nella stessa condizione); con un figlio, del 72% (e 87% per gli uomini); con tre o più figli, del 58% (mentre per gli uomini è dell’85%).
Questa evidente disparità risulta paradossale se paragonata agli esiti dei percorsi formativi delle studentesse. Come dimostrano i dati di Almalaurea, le donne hanno migliori curriculum di studi.
Si verifica, dunque, un problema strutturale nell’accesso e nella permanenza nel mondo del lavoro. Questa problematica interessa, ovviamente, le donne che hanno da sempre una maggior responsabilità nella cura della famiglia con conseguente maggior possibilità di essere esposte al rischio di dipendere economicamente da altri.
Come uscire dalla bolla
Se nella vita delle coppie è necessario condividere la gestione finanziaria, il primo passo per rompere lo stereotipo in cui cadiamo è sicuramente una presa di consapevolezza. A questa devono seguire percorsi il più possibile precoci di alfabetizzazione finanziaria, affinché ragazzi e ragazze imparino da giovani l’importanza dell’indipendenza economica e di operare scelte condivise in questo campo. Questi percorsi dovrebbero rivolgere un’attenzione particolare alle bambine e alle ragazze, in un’ottica di empowerment delle adulte di domani e del futuro.
Fonti:
- https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2022/05/10/educazione-finanziaria-donne-disuguaglianze/
- https://www.museodelrisparmio.it/le-donne-e-la-gestione-del-risparmio/