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INCLUSIONE E LINGUAGGIO

Cosa significa usare un linguaggio inclusivo?

Significa non utilizzare parole, frasi, immagini e toni che evocano stereotipi di genere o discriminazioni verso specifici gruppi di persone a causa del loro sesso, orientamento sessuale, identità di genere, età, etnia, aspetto fisico, stato sociale.
Negli ultimi anni si sta sempre più parlando di linguaggio inclusivo, complice la grande centralità del tema della D&I (Diversity & Inclusion). Innanzitutto, è importante familiarizzare con il termine “spettro”, importantissima perché, applicata ai temi specifici dell’inclusività, significa varietà. Nella lingua italiana, come è noto, abbiamo un linguaggio che si declina in due generi: maschile e femminile. Tale linguaggio, tuttavia, non tiene conto della moltitudine di persone che non si riconoscono in tale binarismo secco.

Linguaggio inclusivo e categorie discriminate: chi sono le persone fragili?

Chi sono le persone discriminate? Cosa provano quando si sentono escluse a causa di un uso improprio delle parole? Non è facile immaginarlo. La comunicazione è il pilastro delle nostre relazioni umane e, per questo, è importante saper comunicare nel modo corretto evitando parole discriminatorie. I contesti nei quali ciò può accadere sono svariati: scuola, lavoro, famiglia, società. Vi sono delle persone che possiamo definire più fragili di altre. Si tratta di quelle persone appartenenti alle categorie maggiormente escluse dai discorsi o esposte di frequente a forme di comunicazione discriminanti. Nello specifico parliamo di:

  • persone di sesso femminile
  • persone che non si identificano con il sesso biologico
  • persone con disabilità
  • persone appartenenti a determinate etnie
  • persone che professano la loro fede
  • persone che vivono in uno stato di povertà

Probabilmente le categorie citate non sono esaustive, ma ci offrono la possibilità di riflettere sul fatto che forme di comunicazione discriminanti pervadono la nostra vita più di quanto immaginiamo.
Come intervenire? Nella comunicazione l’obiettivo di essere inclusivi è davvero raggiungibile?

Alcuni casi pratici: il maschile sovraesteso

Nella lingua italiana è usuale utilizzare il maschile per intendere un gruppo di persone che comprende al suo interno anche le donne. Ad esempio si dice “la festa dei lavoratori” invece di “la festa del lavoro”. Tuttavia, basterebbe cambiare la prospettiva delle cose e non utilizzare sostantivi, pronomi e aggettivi che non siano neutri, bensì nomi collettivi e astratti. Ad ogni modo il grado di rappresentazione delle donne all’interno del linguaggio è solo uno degli aspetti sui quali occorre lavorare.

Le parole della disabilità

Il problema del linguaggio sussiste anche quando andiamo a definire la disabilità. Spesso si utilizzano termini come “handicappato, disabile, diversamente abile”. Ma cosa hanno di sbagliato? Sono totalizzanti e danno un’immagine di gruppo omogeneo.
Al contrario, “persona con disabilità”, lascia intendere che la persona possiede diverse caratteristiche e la disabilità è solo una di queste.

Il genere binario come ostacolo all’inclusività

A non sentirsi rappresentate nella lingua italiana sono anche le cosiddette persone non-binary, ovvero quelle persone che non si riconoscono nella costruzione binaria del genere. La necessità è quella di esprimersi attraverso un genere neutro, caratteristica che la lingua italiana non possiede. Negli ultimi anni, proprio a ragion di ciò, sono state avanzate delle proposte che si pongono l’obiettivo di superare l’ostacolo e aiutare queste persone a fare cose scontate, come ad esempio descriversi o qualificarsi.

In conclusione, saper comunicare utilizzando un linguaggio inclusivo non è l’obiettivo da raggiungere ma un processo che dura una vita. Infatti, la lingua è in costante mutamento e risente dei cambiamenti sociali, del contesto e delle persone che la utilizzano. Non si può affermare di aver raggiunto lo scopo bensì possiamo prepararci ad accogliere i cambiamenti e a rivedere le nostre abitudini linguistiche qualora ce ne sarà bisogno.

 

Fonti:

  • https://www.unipd.it/inclusione/linguaggio-inclusivo#:~:text=Il%20linguaggio%20inclusivo%20aderisce%20alle,rasentare%20a%20volte%20l’offesa.
  • https://www.ystudium.com/linguaggio-inclusivo-scrittura-inclusiva-cosa-perche-ne-parla-tanto/

 

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