La ricerca sulle donne al potere e nei processi decisionali preparata dall’Istituto europeo per l’uguaglianza…
Docenti e parità di genere, uno sguardo alla realtà scolastica

Il Rapporto sulla condizione studentesca 2022 prodotto dal CNSU (consiglio Nazionale sugli Studenti Universitari) ha prodotto dati poco incoraggianti per quello che riguarda la parità di genere a livello contrattuale nelle Università italiane.
Un dato sicuramente significativo riguarda la carica come Rettore, solo 9 sono donne su 80 totali.
Professori ordinari, ancora molta strada per l’uguaglianza
Isolando il dato dei professori ordinari da quello relativo ai primi gradi di docenza (ricercatori e professori associati) le docenti sono nettamente inferiori rispetto ai loro colleghi.
Su circa 57.000 docenti che lavorano negli Atenei pubblici e privati le donne sono:
- 46% ricercatrici
- 41% professori associati
- 26% professori ordinari
Area STEM: un gap di genere profondo
Il lowest point tra il corpo docente universitario in ambito tecnologico lo possiamo riscontrare nell’area “ingegneria industriale e dell’informazione”, dove le docenti ricoprono solamente il 18% dell’intero corpo docente.
Altri dati confermano l’andamento nelle altre aree dello STEM:
Componente complessiva femminile:
- Scienze fisiche 22%;
- Scienze matematiche e informatiche 30%;
- Scienze biologiche, dell’antichità, filologico-letterarie e storico artistiche 54%;
Docenti ordinare:
- Ingegneria industriale 12%;
- Scienze fisiche 14%;
- Scienze mediche 19%;
- Scienze biologiche, dell’antichità, filologico-letterarie e storico artistiche 4 su 10
C’è ancora speranza per la parità di genere
Il Rapporto del CNSU si sofferma su un lasso di tempo che va dal 2000 in poi, evidenziando come il numero di docenti sia costantemente aumentato anno per anno:
- Inizio 2000 gli uomini ricomprovano il 71% delle posizioni;
- 2010 il tasso scende a 65%;
- 2020 si arriva 61%
Docenti donne ordinarie:
- Nel 2000 erano il 13%;
- 2010 diventano il 20%;
- 2020 si raggiunge il 25%.
Uno specchio della realtà
Un altro rapporto interessante è quello dell’Ocse “Ocse, uno sguardo all’istruzione” in cui viene evidenziato come gli uomini ricoprano la grande maggioranza dei laureati di primo e secondo livello all’interno dell’area STEM.
D’altra parte, le donne, in Italia, rappresentano il 94% dei laureati di primo livello nel settore educativo, e il 91% dei laureati di secondo livello. Questi dati dimostrano come sia inevitabile, nel percorso lavorativo successivo l’esistenza di una disparità, poiché oggigiorno nel mercato le materie STEM sono le più richieste e offrono una maggiore stabilità lavorativa ed economica, con redditi nettamente più alti.
Fonti:
- https://www.openpolis.it/le-troppe-disuguaglianze-di-genere-nellistruzione/
- https://unric.org/it/obiettivo-5-raggiungere-luguaglianza-di-genere-ed-emancipare-tutte-le-donne-e-le-ragazze/
- https://www.skuola.net/news/notizie-universita/gender-gap-differenze-uomini-donne-universita-cattedre.html
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